venerdì 20 agosto 2010

Bruck di nuovo


Ricomincio il blog dall'avventura che aveva dato inizio: la settimana di MTB a Bruck an der Glossglcknerstrasse. Questa volta i giorni sono solo 5, ma la voglia di tornare dopo 3 anni era troppo forte. Sono stati i primi sentieri fatti al di fuori dell'Italia con la mia vecchia MTB rigida. Del terzetto della prima vacanza siamo solo io e il Logos. La Robi per fortuna lavora, ma nella MTB, complice anche un paio di brutte cadute, non è più Powerlady.
Siam partiti l'altro ieri presto e dopo un po' di acquisti ed aver preso possesso della stanza ci siamo fatti una piccola pedalatina: fa freddo e promette pioggia. Tornati all'hotel di scena la grigliata del giorno di chiusura. C'è Markus la nostra guida ai fornelli, ma ha ime un braccio ingessato. Due settimane fa ci spiega è caduto con un gruppetto e ha una frattura scomposta al polso. La sua ragazza Anne ci farà da guida. Si va a letto pronti l mattina dopo a risvegliarsi con un tempo da lupi:nebbia e pioggia ci rovinano la partenza. La pioggia per fortuna va a scemare, ma mi concinco a partire soprattutto perchè siamo io e il Logos i due soi uomini con 3 girls. La meta prevista e stata cancellata e ci spostiamo verso il Maiskogel a fare un sentiero che parte dal rifugio Salzburgo. La salita al solito pendente è fatta con poche pause. Più che un rifugio è una baita gestita da una coppia i pensionati. Ci fermiamo a lungo a cambiarci e a rinfocillarsi, mentre la legna crepita nella stufa. Poi giù per un sentiero che proprio dei più facili non è... I fondo bagnato e cosparso di cacche di mucca poi non agevolano la discesa. Con qualche tratto a spinta scendiamo fino alla fin del sentiero. Tra le due varianti scegliamo un sentiero più flow che ci constringe a pedalare un po', ma si rivela troppo divertente. Siamo già al Klamm See e la serata prima di cena io la finisco in sauna. Oggi invece il tempo promette una salita all'Hundsstein meravigliosa Rispetto alla volta scorsa la salita è fatta da Zell am See, ma la fatica non è da meno. A salire ci mettiamo 3 ore con un buon ritmo e poche pause. Su la vista e il solito spettacolo: ci godiamo la bella giornata con calma scattando anche qualche foto. Poi ci prepariamo a uno dei sentieri più belli che abbia mai fatto. In realtà l'inizio è un po' scavato e stare in piedi in certi punti è veramente difficile. Dopo un po' di cadute decido di fare uno show anch'io. Nel pratone con la pachina mentre siamo tranquilli ad aspettare gli altri veniamo pure fermati da due guardiaboschi; il sentiero è vietato e dopo una ramanzina ce la caviamo con una ramanzina, una segnalazione (spero) e una multa alla guida.
Cercando di dimenticare l'accaduto rimedio pure una bella caduta per saltare un tronco bagnato. Niente di rotto e giù fino all'hotel.
Mi spiace solo che questa sia l'ultima volta che potrò fare questo single track da sogno. Schade

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