domenica 10 ottobre 2010

L'Eroica


Da un paio d'anni sentivo parlare dell'Eroica la capostipite di quelle cicloturistiche con bici e costume d'epoca. Dall'ann scorso è l'unica in cui non sia più consentito nessuna bicicletta che non sia antecedente al 1987 con freni esterni, pedali a cinghietta e cambio a telaio. Alla fine grazie ad Alberto trovo una splendida Wilier del 1984. Arrivo il venerdì sera sotto una pioggia incessante nell'hotel vicino a Gaiole. Sabato con i miei tre compagni di viaggio al mercatino di Gaiole già si respira al'atmosfera da Eroica: biciclette, componenti e abbigliamento sono dei tempi che furono. Passiamo a ritirare i pacchi gara. Marco è deciso per la 135 km. Io seguo la testa e non il cuore e con il Logos e la Robi e mi accontento della 75 km. La mattina almeno per noi la sveglia è alle 7. L'atmosfera è d'altri tempi. Il 90% dei ciclisti è in rigoroso abbiagliamento d'Epoca. Si passa a scaglioni ogni 15 minuti e alla fine riusciamo a partire alle 9 dopo 40 minuti. In griglia Massimo ha già bisogno di una chiave per chiudere la serie sterzo. Dieci minuti di pausa e si riparte. La salita al Castello di Brolio tra le torcie è da togliere il fiato. La mattina al buio l'effetto dovrebbe essere stata grandiosa.
La vista del Chianti è in discesa è grandiosa anche se i freni Universal non fanno il loro dovere. Purtroppo le nuvole già basse e ad un certo punto inizia a piovere. Al bivio per la 38km Roberta ci lascia. Convinco Massimo a continuare fra l'acqua e il fango .... adesso l'atmosfera è veramente Eroica. Al 42 chilometro arriviamo a Radda per il controllo e il primo ristoro. Per fortuna non piove più e il pane all'olio e i dolci ci danno la carica per il prossimo ristoro. Tra i saliscendi si arriva alla salita della Volpaia su sterrato con delle pendenze importanti. Salire con il 42/26 senza mettere il piede giù è un'impresa. Alla fine però l'impresa è ripagata da un ristoro da cartolina a crostini, ribollita e chianti.
Purtoppo la salita non è finita e gli ultimi 21 km hanno ancora qualche strappo. Però la vista ripaga della fatica e le gambe girano fino all'arrivo. Purtroppo ci vuole un po' prima di ricevere l'ultimo agognato timbro e il premio per la pedalata. Prossimo anno 135?

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